Ogni mattina entro nel mio studio e, prima di cominciare qualsiasi attività, mi prendo un attimo per “allinearmi” con la mia versione lavoro, un po’ come indossare l’uniforme. Con il tempo ho osservato che questo passaggio per me è fondamentale e, visto che l’ambiente in cui stiamo ha un grandissimo impatto sulle persone, mi sono attrezzata con alcuni strumenti che mi aiutano ad entrare nell’atmosfera: vision board e moodboard.
Che cosa sono Vision board e Moodboard
Vison board e mood board sono due strumenti che servono a visualizzare rispettivamente obiettivi (la vision board) e stile visivo (la mood board). Sono diversi tra loro per lo scopo che hanno ma sono entrambe una raccolta di immagini e elementi visivi che fungono da “ancora” per richiamare alla mente concetti e sensazioni importanti e utili.
A prima vista, per chi entra nel mio studio, potrebbero sembrare semplicemente due quadretti con un collage disordinato di fotografie, ma questi insiemi di immagini servono per stimolare il pensiero e richiamare alla mente sensazioni, emozioni, motivazione.
La vision board
La vision board rappresenta gli obiettivi, professionali ma anche personali. Serve per aiutare nelle scelte ricordando la direzione che si è stabilita, i valori, le parole importanti, il punto d’arrivo dove sogniamo di arrivare.
Non penso ci sia una “strategia” per scegliere le immagini per la vision board ma ritengo fondamentale che risuonino nella “pancia”. Trovo invece utile rispettare due fasi:
1. riflessione
durante le fasi di passaggio, ad esempio tra un anno e l’altro o alla fine di un progetto importante o di un percorso di formazione
2. ricerca delle immagini
Questo tempo segue immediatamente il precedente, per non perdere “l’ispirazione” e il focus sugli obiettivi e sulla direzione.
Si possono cercare immagini sul web oppure sfogliando riviste. Il mio luogo preferito è Pinterest dove ho una bacheca segreta “vision” che cresce di anno in anno con le nuove fotografie, citazioni… è interessantissimo vederne l’evoluzione, come leggere un diario.
A volte si fanno con le immagini incontri casuali navigando su Internet, altre volte sono una somma di coincidenze. Capita anche di non capire bene perché si venga attirati da una precisa immagine e la risposta arriva sempre con il tempo.
Fare una vision board è un momento di bilancio e revisione, per me è un appuntamento annuale durante il quale verifico se le immagini mi rappresentano ancora, se c’è stata un’evoluzione o se è necessario qualcosa di diverso. Rappresenta una motivazione visiva ogni volta che la guardo e, visto che è sempre sotto i miei occhi, mi aiuta a tenere la rotta.
Nello sfondo della scrivania sul mio computer metto sempre una delle immagini della vision board (la mia preferita) in modo da averla sempre davanti.
La mood board
La mood board invece definisce lo stile visivo per la comunicazione. Riguarda la parte estetica, è lo strumento che guida le scelte stilistiche per la comunicazione visiva in modo che trasmettano emozioni e valori che guidano il tuo progetto.
Per fare una moodboard è importante prima di tutto avere chiarezza sull’identità, sulla proposta di valore (cosa fai) sul cliente ideale con cui vorresti lavorare, sull’impressione che vuoi dare con la tua comunicazione, facendo attenzione alle parole che usi e alle emozioni che emergono.
La raccolta delle immagini è un momento successivo e, come per la vision, può avvenire sia su web che sulla carta sfogliando riviste e giornali.
Per ogni immagine che ci colpisce ci sono alcune domande interessanti da porsi:
- Perché mi piace?
- Perché è interessante per quello che faccio io?
- In che modo potrebbe funzionare per me?
- Cosa racconta del mio lavoro, servizio o progetto?
- In che modo potrebbe migliorare la mia “storia”?
- Fa nascere un’idea interessante?
Una volta raccolte le immagini è necessario fare una sintesi in modo da avere solamente le immagini più significative. Cerca di fare in modo che non ci siano concetti che si ripetono nelle fotografie, in caso scegli quella che ti fa stare meglio o ha più valore. Troppo materiale può creare confusione anche a te.
Ti svelo un segreto
Nel mio studio in realtà ci sono altre due cornici: quella che rappresenta la mia parola dell’anno, dove raccolgo tutte le immagini che mi ricordano qual’è la direzione per l’anno in corso, su cosa voglio lavorare… la parola dell’anno si “manifesta”, spesso, in tempi diversi che non coincidono con l’anno solare. Arriva quando c’è bisogno di un cambiamento, di crescere…
Per trovarla ti consiglio il percorso di Susannah Conway.
Quest’anno la mia parola è stata “nutrimento” e non ha ancora finito di lavorare.
La seconda cornice contiene le fotografie della mia cliente ideale, quelle che ho trovato con il fotoritratto, te ne ho parlato qui.
E tu? Hai già una vision board e una moldboard?
Come ti fanno sentire? Emozionata, ispirata…